10 mar 2014

Approvata legge anti-gay in Uganda: omosessuali "disgustosi ed innaturali"

Il Presidente dell'Uganda Yoweri Museveni, nello scorso 23 Dicembre, ha firmato la legge "anti-gay" al quanto discussa dai Paesi occidentali e dai gruppi per i diritti umani. Sulla questione è intervenuto direttamente il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, chiedendo la modifica o l’abrogazione della legge. Ban avverte che la legge rischia di alimentare il pregiudizio e di incoraggiare le aggressioni contro gli omosessuali e invita il governo dell’Uganda a proteggere dalla violenza e dalla discriminazione tutti i cittadini. Lo stesso Obama aveva esortato il presidente ugandese a non firmare questa legge perché avrebbe comportato a complicare le relazioni con Washington.


Dopo una piccola incertezza da parte del Presidente ugandese - in cui aveva dichiarato il provvedimento "troppo severo" e, grazie agli studi di alcuni scienziati locali che avevano constatato che l’omosessualità sia una condizione genetica, aveva invitato gli USA a fare nuove ricerche in quest'ambito e, se non avesse riscontrato "anormalità", allora avrebbe lasciato perdere - la legge, però, dopo le diverse critiche dal mondo, è stata applaudita dai funzionari del governo ugandese ed approvata. Essa prevede una pena di 14 anni di carcere per le persone condannate per la prima volta e l’ergastolo per la cosiddetta “omosessualità aggravata”. Quest’ultimo reato riguarda casi di persone condannate più volte per rapporti omosessuali tra adulti consenzienti, atti sessuali con minorenni, disabili o persone infettate dal virus Hiv. Il provvedimento inizialmente prevedeva la pena di morte per i casi ritenuti più gravi, ma questo punto è stato successivamente rimosso a seguito delle pressioni della comunità internazionale.

In un’intervista alla CNN Museveni non ha usato mezzi termini quando ha affermato che i comportamenti sessuali sono «una questione di scelta e che le persone omosessuali sono “disgustose” ed innaturali». Recentemente in un giornale ugandese sono state pubblicate 200 foto segnaletiche di gay - con tanto di nomi e cognomi - che acuiscono decisamente il clima di odio e di intolleranza verso gli omosessuali già fortemente discriminati in tutto il Paese africano.
Nel 2012 l'ex Papa Benedetto XVI aveva incontrato l'ideatrice della legge anti-gay, Rebecca Kadaga, ed è stata benedetta da lui personalmente. Il giorno seguente Benedetto XVI, nella Giornata Mondiale della Pace, aveva definito i tentativi di accomunare i matrimoni gay a quelli fra uomo e donna come “un’offesa contro la verità della persona umana” e ha continuato affermando che è “una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”.
Lo scorso 3 Marzo la Chiesa Anglicana ugandese ha dichiarato che prenderà in considerazione una possibile scissione da quella d'Inghilterra se il Regno Unito continuerà a mettere sotto pressione l'Uganda a causa della legge anti-gay. ''Il problema è il rispetto per le nostre opinioni sull'omosessualità. Se non sono disposti ad ascoltarci, allora non avremo altra scelta se non quella di stare da soli'', ha affermato l'arcivescovo ugandese Stanley Ntagali. Ha continuato affermando che ''l'omosessualità è incompatibile con le Scritture e nessun esponente della Chiesa dovrebbe legittimare queste unioni''.

Nessun commento:

Posta un commento

Ditemi la vostra! Grazie :)