21 dic 2020

"Questioni di testa", la nuova raccolta di racconti di Giulio Natali

Molteplici realtà e una sola mente. La racconta dei racconti di Giulio Natali, “Questioni di testa”, è acquistabile online in preordine in questo link. Abbiamo intervistato l'autore che ci ha dato modo di comprendere nonché di affascinarci sul fantastico mondo della nostra testa.

 

 

 

Innanzitutto si presenti: chi è Giulio Natali?

Giulio Natali è un manager marchigiano che lavora da 20 anni in multinazionali nell'area delle risorse umane. Ha viaggiato mezzo mondo per lavoro, maturando la convinzione che la realtà è soltanto un punto di vista.


Ci racconti come è nata l'idea di creare "Questioni di testa"

Non c'era l'intento di creare una raccolta di racconti. Ho sempre avuto voglia di scrivere storie ma non avevo avuto tempo sufficiente per concentrarmi. Nel 2020, complice il lockdown, sono stato a casa per più tempo e così sono uscite storie che mi sono accorto avevano un filo conduttore, quello di personaggi alle prese con le piccole cose della vita, di fronte alle quali tuttavia occorre fare delle scelte.


Quanto c'è di filosofico nel suo libro?

Potrei risponderle con Nietzsche: "Non c'è la realtà, esistono solo percezioni" , ma non ho l'ambizione di aver scritto un trattato filosofico. Il principale scopo che mi sono dato è intrattenere il lettore presentandogli situazioni di vita comune che portano, a seconda della reazione umana, a conseguenze comiche o catastrofiche. Se a qualcuno, giunto alla fine di un racconto, piacerà rileggerlo, forse potrà trovare anche un significato più profondo in ciascuno dei brani. Ma non ci sono soluzioni, al massimo domande a cui ciascuno può fornire la propria risposta.


Quanto è importante per lei trovare il "senso nelle piccole cose"?

Credo sia la ricerca più importante dell'essere umano, spesso proiettato in azioni eroiche e manie di grandezza che gonfiano l'ego e basta. Come dicevo, tuttavia, la domanda iniziale è"esiste un unico senso alle piccole cose?". Ho cercato di presentare personaggi che reagiscono a questi fatti quotidiani in maniera molto differente, perché il modo di filtrare e interpretare quello che ci accade è unico per ciascuno di noi.


Qual è stato il racconto più difficile da scrivere, e perché?

Il primo, perché si trattava di riprendere in mano la penna per scrivere qualcosa di creativo, ben diverso da quello che mi è solito nelle vesti di manager.


Perché dovremmo acquistare il suo nuovo libro?

Per tre motivi: immergersi in storie che auspico gradevoli. Se si vuole, farsi qualche domanda. Aiutare la lega del Filo d'Oro a cui devolverò tutti i proventi derivanti dai diritti d'autore. Sono una persona fortunata e credo che un hobby abbia ancora più valore se aiuta chi ne ha davvero bisogno.

Nessun commento:

Posta un commento

Ditemi la vostra! Grazie :)