La classifica CWUR 2025 conferma la presenza stabile delle università italiane tra le migliori al mondo, con punte di eccellenza come La Sapienza, Padova, Milano e Bologna. Sebbene nessun ateneo italiano riesca ancora a entrare nella top 100 globale, il sistema universitario nazionale mostra segnali positivi grazie alla solidità della ricerca e all’elevato livello di istruzione.
Le università italiane nella top 10 nazionale
A guidare la classifica italiana troviamo ancora una volta l’Università di Roma La Sapienza, che si posiziona al 113° posto a livello mondiale, confermandosi la migliore università italiana secondo CWUR. Il suo punteggio si fonda principalmente sulla solidità della ricerca scientifica, la qualità della didattica e il prestigio accademico. Ecco le prime 10 università italiane nel ranking CWUR 2025:
Università di Roma La Sapienza – 113ª nel mondo
Università di Padova – 171ª
Università di Milano – 179ª
Università di Bologna – 181ª
Università di Torino – 207ª
Università di Pisa – 212ª
Università di Firenze – 240ª
Università di Napoli Federico II – 251ª
Università di Milano-Bicocca – 272ª
Università di Genova – 298ª
Università italiane: bene ma non tra le prime cento
Questi atenei si distinguono per un’elevata produzione scientifica, attrattività per studenti internazionali e solidi programmi di formazione post-laurea. Il CWUR si basa su quattro indicatori principali, senza ricorrere a sondaggi o dati forniti dalle università stesse:
- Qualità dell’istruzione, calcolata in base al numero di ex studenti che hanno ottenuto riconoscimenti accademici di livello mondiale.
- Occupabilità, cioè quanti laureati ricoprono posizioni apicali in aziende o enti globali.
- Corpo docente, valutato per i premi e i riconoscimenti accademici ricevuti.
- Produzione scientifica, che include la quantità, qualità e influenza delle pubblicazioni su riviste internazionali.
Università italiane: attenzione alla qualità regionale
Uno degli aspetti più interessanti del ranking CWUR è la rappresentanza delle università italiane in diverse aree del Paese. Non c’è un monopolio del Nord o del Centro: l’Università di Napoli Federico II è l’ottava in Italia e la prima del Sud, mentre l’Università di Catania entra anch’essa nella top 20 nazionale. Questo dimostra che anche al di fuori dei grandi poli accademici si sviluppano realtà universitarie di rilievo, capaci di competere su scala europea. Ciò significa che gli studenti possono scegliere di formarsi in ottimi atenei anche al di fuori delle metropoli, con una qualità della vita e un costo della formazione più accessibili.
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