Nel 2009, Barack Obama, dopo
soli 8 mesi di permanenza alla Casa Bianca, ha ricevuto il premio più
importante e ambito a livello mondiale, il Nobel per la pace. Il riconoscimento
gli è stato attribuito "per il suo straordinario impegno per
rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione tra i popoli".
C’è da ricordarsi però che Obama sta invece rafforzando l’attività bellica. Quello che è successo in Afghanistan (protezione
“senza se e senza ma” al regime corrotto e inefficiente di Hamid Karzai; escalation militare;
nessun successo nella lotta alla produzione e al traffico di droga; migliaia di
morti tra i civili ogni anno), a quanto succede in Irak (più di mille morti tra
i civili nel solo mese di maggio 2013), a ciò che è stato fatto della Siria,
dove gli Usa per due anni non sono voluti intervenire, ma adesso Obama vuole
mandare armi e munizioni. E poi
pensiamo al nulla fatto per riavvicinare al dialogo israeliani e palestinesi. Trovate che si tratti di un Nobel meritato?
Bisogna anche ricordare che
uomini che hanno cercato di cambiare il mondo, come Mahatma Gandhi, sono stati
candidati al Nobel ma non hanno mai ricevuto questo importante riconoscimento. Curiosamente
negli anni vi sono stati anche candidature imbarazzanti. Infatti dopo la Conferenza
di Monaco nel 1938, a qualcuno venne l’idea di candidare al Nobel per la pace
Benito Mussolini. Nel 1945 e nel 1948, venne candidato Stalin per l’impegno a
far finire la guerra. Nel 1939, un membro del parlamento svedese, pensò di
candidare addirittura Hitler, ma per fortuna la proposta non ebbe seguito.
Hitler, Mussolini e Stalin corsero per il Nobel negli stessi anni di Gandhi.
Recentemente lo scrittore Mario Vargas Llosa, vincitore della
decima edizione del Premio letterario ''Giuseppe Tomasi di Lampedusa'' e Premio
Nobel per la letteratura 2010, ha lanciato un appello per candidare l'isola di
Lampedusa al prossimo Premio Nobel per la Pace come ''esempio di comprensione e
solidarietà umana'' per l'impegno dei suoi abitanti ad aiutare i migranti provenienti
dall'Africa.
Dopo la proposta, ci sono state molte adesioni all’iniziativa. Uno
tra questi il commissario straordinario del Consorzio di bonifica dei
bacini del tirreno cosentino, Davide Gravina, il quale afferma che: "L'assegnazione
del Premio Nobel per la pace all'isola di Lampedusa, sarebbe un grande gesto di attenzione
e di sensibilità verso gli abitanti di quest'isola, che da anni fanno
dell'accoglienza un esempio di vivere quotidiano, spendendosi con amore e con
umiltà verso le migliaia di immigrati che, giorno per giorno, aggiungono le
coste dell'isola nella speranza di un futuro migliore per loro e per i propri
figli".
SPERIAMO DAVVERO IN UN FUTURO E MERITATO PREMIO NOBEL ALLA PACE CONSEGNATO A LAMPEDUSA E AGLI "UOMINI" CHE VIVONO Lì DA SEMPRE, SIA PRESTANDO AIUTO SIA CHE REGALANDO UN SORRISO A CHI HA DIMENTICATO ORMAI ANCHE QUESTO.
RispondiEliminaFrancesca
Se lo merita,accogliere tanti emigranti è davvero un onore per loro.
RispondiEliminaLa solidarietà ripaga sempre anche senza premi!
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