Circa 70 milioni di animali vengono allevati nel mondo per
le loro pellicce. Visoni, lontre, castori, ermellini, volpi, zibellini e
scoiattoli, ma anche agnellini, cani, gatti. Nessuno animale può reputarsi fuori
pericolo dalle grinfie dell’uomo per l’innalzamento di una moda fatta di poveri
animali innocenti.
L’Olanda, terzo paese al mondo per la produzione di pellicce
di visone ha già detto basta, così come l’Austria, la Danimarca (solo per le
volpi), l’Inghilterra, l’Irlanda del Nord, la Scozia, la Slovenia, la Croazia, la
Bosnia. Se in Europa già diversi Paesi stanno vietando l’allevamento di animali
per la produzione di pellicce o promuovono forti restrizioni, in Italia gli
allevamenti stanno invece aumentando. Purtroppo, negli allevamenti di visoni
oggi attivi nel nostro Paese (1 in Abruzzo, 5 in Emilia Romagna, 8 in
Lombardia, 5 in Veneto) sono detenuti oltre 200.000 animali. La situazione
peggiora nei paesi extracomunitari come la Cina, dove le leggi sugli
allevamenti sono molto permissive.
La Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) - l’organizzazione
no-profit a sostegno dei diritti degli animali - ha recentemente istituito una
nuova campagna contro le pellicce. Come protagonista è stata scelta la modella
e tatuatrice Wang Ke. La giovane, vestita esclusivamente da tatuaggi, mostra il
suo corpo coperto solamente da un cartello con lo slogan riportato sopra “Ink
not mink”, cioè “Inchiostro, non visone!”. Lo slogan continua poi con: “sii
orgoglioso della tua pelle e non indossare le pellicce”.
"I tatuaggi possono essere dolorosi - ha detto Wang -
ma sono niente confrontati alla sofferenza di venire elettrificati e spellati
vivi. Sono orgogliosa di prendere posizione per salvare gli animali".
Vuoi avere maggiori informazioni per quanto riguarda il
mondo delle pellicce? Vuoi fare qualcosa per far chiudere tutti gli allevamenti
italiani impiegati per la produzione di pellicce? Visita il sito http://www.nonlosapevo.com/ , o firma la
petizione per aprire definitivamente le gabbie di questi allevamenti e dare la libertà alle vittime della nostra moda:
http://www.lav.it/petizioni/apriamo-le-gabbie-chiudiamo-gli-allevamenti-per-pellicce
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