Pazienti - fonte: Italia Chiama Italia |
Dopo anni di scontri, finalmente arriva
alla Camera la legge sul testamento biologico. Il testo, composto da
5 articoli, fa scontrare chi è a favore (PD, M5S e Sinistra
Italiana) e chi invece crede che non debba essere fatto (deputati
cattolici di Forza Italia, Lega Nord, UDC e Area popolare). A far
discutere è specialmente l'articolo 3, quello che introduce le
“Disposizioni Anticipate di Trattamento”, cioè la possibilità
di poter dichiarare anticipatamente la volontà di interrompere la
nutrizione e l’idratazione artificiale nel caso in cui si dovesse
trovare in una grave situazione clinica.
Molti sono i punti critici che sono
stati evidenziati con la nuova legge sul bio-testamento. Il ruolo del
medico, ad esempio, è una delle questioni più dibattute. Il comma 7
dell’ articolo 1 recita che «il medico è tenuto a rispettare la
volontà espressa dal paziente» ma al tempo stesso «il paziente non
può esigere dal medico trattamenti sanitari contrari a norme di
legge, alla deontologia professionale e alla buone pratiche
clinico-assistenziali». Cosa fare, quindi, in situazioni in cui vi è
un bio-testamento? Secondo la Federazione Nazionale degli Ordini dei
Medici Chirurghi e degli Odontoiatri bisognerebbe stilare «una legge
in grado di normare una materia tanto complessa» ma a due
condizioni: «Che si vada nella stessa direzione del codice
deontologico e che si rispetti l’autonomia del medico, quale
garante dell’autodeterminazione della persona assistita». Un
secondo tema molto dibattuto è il “consenso informato”, cioè la
procedura attraverso cui il paziente avrà la possibilità di
dichiarare le proprie intenzioni. Secondo la nuova legge, le
intenzioni di un paziente devono essere presentate in forma scritta,
ma possono essere revocate in qualsiasi momento. Il rifiuto del
trattamento sanitario, però, «non può comportare l’abbandono
terapeutico e saranno sempre assicurati il coinvolgimento del medico
e le cure palliative». Nel
nuovo decreto legge non è presente un riferimento alla “sedazione
palliativa profonda e continua”, tecnica che consente al
paziente di entrare in un sonno profondo e arrivare alla morte senza
sofferenza. L’associazione Luca Coscioni ha raccolto un testo
firmato da oltre 150 dottori, la “Carta dei medici per il
testamento biologico”, per chiedere che questa tecnica venga
inserita nel testo della legge.
Testamento Biologico - fonte: DazebaoNews |
OPINIONI CONTRASTANTI
Secondo il giornalista italiano Pietro
Greco, recentemente intervistato dal giornale CittàNuova, si è
detto favorevole all'istituzione di una legge che regolamenti il
bio-testamento. «È giusto che una persona, che non intende subire
"trattamenti medici" che si risolvono in un "accanimento
terapeutico" che lede il suo "diritto a una morte
dignitosa", possa anticipare questa sua decisione con un
"biotestamento". è giusto che, ove questa persona si
trovasse in condizioni irreversibili di mancanza di coscienza (ad
esempio in uno stato vegetativo, come si è trovata per ben 17 anni
Eluana Englaro), veda rispettato il suo diritto ad una morte
dignitosa. Ed è giusto non solo che le persone che le sono care
esaudiscono la sua volontà, ma anche che la legge riconosca questa
possibilità». Invece, Don Paolo Gentili, non è del tutto
favorevole ad una legge sul bio-testamento. «Non possiamo sapere in
anticipo cosa ciò che avverrà nel nostro cuore, in casi di
malattia. Ho visto tante persone che con l'avvicinarsi della morte
sono cambiate profondamente e spesso in meglio. Oltretutto, nella
bozza di legge, si parla della possibilità che questa decisione sia
presa dai loro tutori e ciò evidentemente apre a terribili arbitrari
sulla vita altrui».
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