23 mar 2017

Testamento Biologico, a che punto siamo?

Pazienti - fonte: Italia Chiama Italia
Dopo anni di scontri, finalmente arriva alla Camera la legge sul testamento biologico. Il testo, composto da 5 articoli, fa scontrare chi è a favore (PD, M5S e Sinistra Italiana) e chi invece crede che non debba essere fatto (deputati cattolici di Forza Italia, Lega Nord, UDC e Area popolare). A far discutere è specialmente l'articolo 3, quello che introduce le “Disposizioni Anticipate di Trattamento”, cioè la possibilità di poter dichiarare anticipatamente la volontà di interrompere la nutrizione e l’idratazione artificiale nel caso in cui si dovesse trovare in una grave situazione clinica.


PUNTI CRITICI
Molti sono i punti critici che sono stati evidenziati con la nuova legge sul bio-testamento. Il ruolo del medico, ad esempio, è una delle questioni più dibattute. Il comma 7 dell’ articolo 1 recita che «il medico è tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente» ma al tempo stesso «il paziente non può esigere dal medico trattamenti sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia professionale e alla buone pratiche clinico-assistenziali». Cosa fare, quindi, in situazioni in cui vi è un bio-testamento? Secondo la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri bisognerebbe stilare «una legge in grado di normare una materia tanto complessa» ma a due condizioni: «Che si vada nella stessa direzione del codice deontologico e che si rispetti l’autonomia del medico, quale garante dell’autodeterminazione della persona assistita». Un secondo tema molto dibattuto è il “consenso informato”, cioè la procedura attraverso cui il paziente avrà la possibilità di dichiarare le proprie intenzioni. Secondo la nuova legge, le intenzioni di un paziente devono essere presentate in forma scritta, ma possono essere revocate in qualsiasi momento. Il rifiuto del trattamento sanitario, però, «non può comportare l’abbandono terapeutico e saranno sempre assicurati il coinvolgimento del medico e le cure palliative». Nel nuovo decreto legge non è presente un riferimento alla “sedazione palliativa profonda e continua”, tecnica che consente al paziente di entrare in un sonno profondo e arrivare alla morte senza sofferenza. L’associazione Luca Coscioni ha raccolto un testo firmato da oltre 150 dottori, la “Carta dei medici per il testamento biologico”, per chiedere che questa tecnica venga inserita nel testo della legge.


Testamento Biologico - fonte: DazebaoNews
OPINIONI CONTRASTANTI
Secondo il giornalista italiano Pietro Greco, recentemente intervistato dal giornale CittàNuova, si è detto favorevole all'istituzione di una legge che regolamenti il bio-testamento. «È giusto che una persona, che non intende subire "trattamenti medici" che si risolvono in un "accanimento terapeutico" che lede il suo "diritto a una morte dignitosa", possa anticipare questa sua decisione con un "biotestamento". è giusto che, ove questa persona si trovasse in condizioni irreversibili di mancanza di coscienza (ad esempio in uno stato vegetativo, come si è trovata per ben 17 anni Eluana Englaro), veda rispettato il suo diritto ad una morte dignitosa. Ed è giusto non solo che le persone che le sono care esaudiscono la sua volontà, ma anche che la legge riconosca questa possibilità». Invece, Don Paolo Gentili, non è del tutto favorevole ad una legge sul bio-testamento. «Non possiamo sapere in anticipo cosa ciò che avverrà nel nostro cuore, in casi di malattia. Ho visto tante persone che con l'avvicinarsi della morte sono cambiate profondamente e spesso in meglio. Oltretutto, nella bozza di legge, si parla della possibilità che questa decisione sia presa dai loro tutori e ciò evidentemente apre a terribili arbitrari sulla vita altrui».

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